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giovedì 25 novembre 2010

settembre 2012/2013 Pericolo dal Sole

2012/13 Pericolo dal sole

L'allarme più fondato attualmente prevvisto per il 2012/13 proviene dal Sole!

In questi ultimi anni la nostra stella ha intensificato la sua attività e da alcuni mesi sta producendo violentissime   esplosioni!


Secondo alcuni scienziati sarebbero del parere che intorno a maggio 2013 le eruzioni  saranno così  violente da provocare un black-out mondiale!  Almeno dal punto di vista delle comunicazioni, in quanto il flusso di particelle che arriveranno nel nostro pianeta interferirà con satelliti e ponti radio!


Non tutti gli astronomi sono concordi su queste previsioni allarmanti, in quanto le conoscenze attuali sul Sole e della sua attività sono molto limitate dal poter prevedere con certezza come si comporterà da qui a 3 anni! 


Ricordate Però 2 Cose ...

1) E' vero che gli scienziati son discordi,
ma intanto se dovessero avere ragione gli scienziati che hanno lanciato l'allarme , la forte attività solare che si intensificherà nel maggio 2013, potrebbero scatenare sulla Terra una tempesta magnetica provocando il black-out globale dei sistemi di telecomunicazione satellitare, da qui ne deriverà un fermo dei trasporti aerei, dei sistemi guidati da Gps, comunicazioni radio militari ecc...
Attualmente la Nasa sta utilizzando decine di satelliti, tra cui il Solar Dynamics Observatory, per studiare il Sole!!
 L'inghilterra ne ha fatto una conferenza stampa in merito,
per voce del ministro della Difesa britannico Liam Fox ha annunciato al mondo lo studio di misure cautelative per le loro reti di comunicazione, e anche da noi s n'è parlato e così in tutto il mondo!

2) Quando arrivano a parlare della stessa cosa a livello mondiale state sicuri che un fondo reale di rischio seppur minimo c'è, quindi, se ci sono novità ritornerò in futuro su questo post per aggiornarlo.

kriss



Voi cosa ne pensate? 









 

 


 

 

 

mercoledì 24 novembre 2010

Le Galassie Antenne

 Uno spettacolo  galattico  
Le galassie Antenne, che si trovano a circa 62 milioni di anni luce dalla Terra, sono mostrati in questa immagine composita dai grandi  Osservatori della NASA grande - il Chandra X-ray Observatory (blu)il telescopio spaziale Hubble (oro e marrone) e il telescopio spaziale Spitzer (rosso).  Le Galassie Antenne prendono il nome dalla lunga antenna-come "armi", visto in vedute grandangolari del sistema. Queste caratteristiche sono state prodotte da forze di marea generate nella collisione.
La collisione, che ha iniziato più di 100 milioni di anni fa ed è ancora in corso, ha provocato la formazione di milioni di stelle in nubi di polveri e gas nelle galassie. Il più massiccio di queste stelle giovani hanno già accelerato attraverso la sua evoluzione in pochi milioni di anni ed esplose come supernove.
Fonte e testo della nasa
Image credits: X-ray: NASA / CXC / SAO / J.DePasquale; IR: NASA / JPL-Caltech; ottica: NASA / STScI    

A Galactic Spectacle

The Antennae galaxies, located about 62 million light years from Earth, are shown in this composite image from NASA's Great Observatories--the Chandra X-ray Observatory (blue), the Hubble Space Telescope (gold and brown), and the Spitzer Space Telescope (red). The Antennae galaxies take their name from the long antenna-like "arms," seen in wide-angle views of the system. These features were produced by tidal forces generated in the collision.

The collision, which began more than 100 million years ago and is still occurring, has triggered the formation of millions of stars in clouds of dusts and gas in the galaxies. The most massive of these young stars have already sped through their evolution in a few million years and exploded as supernovas.

Image Credits: X-ray: NASA/CXC/SAO/J.DePasquale; IR: NASA/JPL-Caltech; Optical: NASA/STScI
The Antennae galaxies, located about 62 million light years from Earth, are shown in this composite image from NASA's Great Observatories--the Chandra X-ray Observatory (blue), the Hubble Space Telescope (gold and brown), and the Spitzer Space Telescope (red). The Antennae galaxies take their name from the long antenna-like "arms," seen in wide-angle views of the system. These features were produced by tidal forces generated in the collision.

The collision, which began more than 100 million years ago and is still occurring, has triggered the formation of millions of stars in clouds of dusts and gas in the galaxies. The most massive of these young stars have already sped through their evolution in a few million years and exploded as supernovas.

Image Credits: X-ray: NASA/CXC/SAO/J.DePasquale; IR: NASA/JPL-Caltech; Optical: NASA/STScI
 

martedì 23 novembre 2010

Gliese 581 e Segnali radio dalla Terra



Gliese 581

Fonte wikipedia 


Nell'ottobre 2008 dei membri della rete web Bebo hanno inviato una trasmissione radio ad alta potenza in direzione del sistema di Gliese 581, denominata A Message from Earth, usando il radiotelescopio RT-70 dell'Agenzia spaziale dell'Ucraina. A causa della grande distanza, questa trasmissione arriverà presso Gliese 581 nell'anno 2029, ed un eventuale risposta potrà giungere non prima dell'anno 2049.

Gliese 581 Conosciamola meglio.....

Gliese 581

Conosciamola meglio.....

Fonte wikipedia....

Uno dei motivi che rendono questa piccola stella degna di nota è la presenza di un interessante sistema planetario, costituito, secondo le ultime scoperte, da almeno sei pianeti.

Il primo pianeta individuato, Gliese 581 b, è un gigante gassoso delle dimensioni di Nettuno; 

Il pianeta fu scoperto nell'agosto 2005 ed era il quinto pianeta scoperto in orbita intorno ad una nana rossa.

Situato in una posizione molto vicina alla stella (appena 0,04 unità astronomiche - UA -), il pianeta è almeno 16 volte più massiccio della Terra e completa la propria orbita in soli 5,4 giorni.

Un secondo pianeta, Gliese 581 c, è stato scoperto nell'aprile 2007 dall'European Southern Observatory.
Si ritiene che il pianeta sia di tipo roccioso, con una massa minima stimata sulle 5 masse terrestri – M⊕ – (un terzo della massa di Nettuno) ed un raggio 1,5 volte quello della Terra;
si tratta però solamente di supposizioni, in quanto non è possibile effettuare una misura diretta del raggio poiché il pianeta non è un oggetto transitante.
Inizialmente si riteneva che il pianeta si trovasse nella zona abitabile del sistema, motivo per il quale si stimava che la temperatura superficiale media del pianeta fosse compresa tra −3 °C (assumendo un'albedo simile a Venere) e 40 °C (con un'albedo simile a quella terrestre)
In realtà, misurazioni successive hanno mostrato che GJ 581 c orbita appena al di fuori della zona abitabile del sistema;
per di più, riceve dalla stella un irraggiamento superiore del 30% rispetto a quello che Venere riceve dal Sole. 
Pertanto, ipotizzando anche un eventuale effetto serra, è possibile le temperature del pianeta siano di gran lunga più elevate (~500 °C), il che lo renderebbe quindi affine per condizioni climatiche allo stesso Venere.
Alcuni astronomi ritengono che il sistema, nelle prime fasi della sua storia, abbia subito un processo di migrazione planetaria, che avrebbe potuto trasferire Gliese 581 c dalla frost line, regione in cui si sarebbe formato, sino all'attuale posizione; stando a questo modello, il pianeta avrebbe avuto una composizione simile a quella di altri corpi ghiacciati del sistema solare, come il satellite di Giove Ganimede.
Gliese 581 c compie un'orbita completa attorno alla stella in poco meno di 13 giorni.
Raffronto tra la zona abitabile del del sistema solare e quella del sistema di Gliese 581.
Le osservazioni astrometriche rivelarono nel 2007 la presenza di un terzo pianeta, denominato Gliese 581 d, orbitante attorno alla stella madre in 66,8 giorni terrestri;
la sua massa è stata inizialmente stimata in 7,1 M⊕, ma successive misurazioni della velocità radiale della stella ne hanno comportato una riduzione a 5,6 M⊕ (circa la metà di quella di Urano).
Il pianeta orbita nel margine esterno della zona abitabile, il che lo rende un potenziale candidato per assecondare lo sviluppo di eventuali forme di vita.

Il 21 aprile 2009 è stata annunciata la scoperta di un quarto pianeta, Gliese 581 e.  
Questo pianeta ha una massa minima stimata di circa 1,7 M⊕, che lo rende il pianeta extrasolare ad avere la massa più prossima a quella terrestre scoperto intorno a una stella di sequenza principale. Impiega 3,15 giorni per compiere un'orbita completa intorno alla stella.
Le simulazioni dinamiche del sistema di Gliese 581 mostrano che il sistema, assumendo che le orbite dei pianeti da e a d siano perfettamente complanari, diverrebbe instabile se le masse di ciascun corpo fossero maggiori di 1,6 – 2 volte la propria massa minima;
di conseguenza, i pianeti e, b, c e d non dovrebbero superare rispettivamente 3,1, 30,4, 10,4 e 13,8 masse terrestri.
Le simulazioni dinamiche del sistema di Gliese 581 mostrano che il sistema, assumendo che le orbite dei pianeti da e a d siano perfettamente complanari, diverrebbe instabile se le masse di ciascun corpo fossero maggiori di 1,6 – 2 volte la propria massa minima;di conseguenza, i pianeti e, b, c e d non dovrebbero superare rispettivamente 3,1, 30,4, 10,4 e 13,8 masse terrestri.
L'esame dei dati raccolti durante undici anni tramite gli strumenti HIRES, montato sui telescopi Keck, ed HARPS, presso l'osservatorio di La Silla, ha permesso la scoperta, resa nota nel settembre 2010, di altri due pianeti, denominati Gliese 581 g e Gliese 581 f.
Soprannominato Zarmina da uno dei suoi scopritori,Gliese 581 g ha una massa stimata tra le 3,1 e le 4,3 masse terrestri, con un periodo orbitale di 36,56 giorni; la sua posizione all'interno della zona abitabile del sistema lo rende particolarmente interessante per valutarne una potenziale abitabilità; 
si ritiene che il pianeta sia soggetto a un blocco mareale che fa sì che il pianeta rivolga alla stella sempre la medesima porzione della superficie (rotazione sincrona).
Per Gliese 581 f è stata invece stimata una massa di circa 7 masse terrestri ed un periodo di rivoluzione di 433 giorni.

I rapporti approssimati dei periodi delle orbite dei pianeti adiacenti sono, procedendo dall'interno verso l'esterno: 3:5, 2:5, 1:3, 1:2, 2:13.
Le orbite dei pianeti di Gl 581; l'anello azzurro indica l'estensione della zona abitabile.
Tuttavia, la scoperta è stata messa in dubbio da una successiva analisi dei dati, condotta da F. Pepe e presentata al 276° simposio della Unione Astronomica Internazionale, dalla quale non si è avuto un riscontro preciso della presenza di questi ultimi due pianeti, motivo per il quale la Extrasolar Planets Encyclopaedia li menziona come non confermati.
Segue un prospetto dei componenti del sistema planetario di Gliese 581, in ordine di distanza dalla stella.
I parametri riportati provengono da un modello che prevede un'eccentricità orbitale pari a zero, dal momento che anche eventuali variazioni di questo dato non avrebbero come risultato un migliore adattamento del modello ai dati osservativi.
Un modello precedente, sviluppato prima dell'annuncio della scoperta dei pianeti g ed f, prevedeva invece un'eccentricità per i pianeti c e d rispettivamente di 0,17 ± 0,07 e 0,38 ± 0,09, mentre per i pianeti b ed e non sono state individuate eccentricità significative, motivo per il quale si sono assunte per questi ultimi orbite circolari.